Repubblica Centrafricana

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2014

Primo intervento nel Paese

295.000

Persone raggiunte

14

Progetti

3.105.786€

Budget attività


Contesto

Dall’inizio del conflitto interno, nel 2013, la Repubblica Centrafricana è stata segnata da cicli di intensa violenza. La violenza contro i civili e gli effetti del cambiamento climatico continuano a causare sfollamenti, con oltre 511.000 sfollati interni registrati a dicembre 2023.

La mancanza di accesso alle infrastrutture socio-economiche di base e alle opportunità economiche costringe gli sfollati e le comunità ospitanti ad adottare meccanismi di adattamento (coping mechanism) negativi per soddisfare le loro esigenze, con un conseguente aumento dei fenomeni di sfruttamento e abusi, compresa la diffusa violenza di genere. L’instabilità nelle aree di confine con il Ciad, il Sudan e il Sud Sudan, che rappresentano le principali vie di rifornimento di prodotti di base per le aree più remote, sta avendo un forte impatto sull’economia locale, colpita anche da alti tassi di inflazione.

L’intervento di INTERSOS

Nel 2023, INTERSOS ha allestito spazi sicuri per donne e ragazze, permettendo loro di  discutere liberamente delle loro preoccupazioni senza timore di rappresaglie, partecipare ad attività psicosociali e di apprendimento, nonché a consulenze di gruppo e a corsi di alfabetizzazione funzionale, e beneficiare di servizi di case management.

Inoltre, abbiamo fornito sostegno psicosociale a donne sopravvissute alla violenza di genere o a sfruttamento e abuso sessuale, attraverso centri di ascolto fissi e mobili. Le donne e le ragazze vulnerabili hanno ricevuto assistenza in denaro per coprire i costi di trasporto per raggiungere i servizi sanitari e legali e per l’alloggio durante il periodo di assistenza.

INTERSOS ha costruito punti d’acqua, latrine e strutture per il lavaggio delle mani. Inoltre, abbiamo organizzato sessioni di sensibilizzazione sull’importanza dell’igiene, sull’uso dei servizi igienici e sul legame con le malattie trasmesse dall’acqua. Le donne in gravidanza e in allattamento hanno partecipato a sessioni di sensibilizzazione sulla sverminazione, sulle corrette pratiche nutrizionali, sulle norme igieniche e sulla prevenzione della malaria. 

Infine, abbiamo condotto attività di gestione e coordinamento dei campi (CCCM) per sfollati interni, a Haute Kotto e Ouaka, distribuendo kit contenenti generi non alimentari e kit contenenti materiale per alloggi di emergenza, monitorando i movimenti della popolazione nei campi attraverso un sistema di registrazione e favorendo la formazione di comitati di gestione, che svolgono un ruolo essenziale per la stabilità generale del campo, garantendo il benessere e la coesione sociale.