In Repubblica Centrafricana, a causa della povertà estrema, la situazione per le donne in tema di salute e igiene mestruale è particolarmente critica 

 

 

La salute mestruale è una questione di diritti umani, non solo di salute. Spesso la cattiva gestione dell’igiene mestruale è aggravata da conflitti armati, estrema povertà, disuguaglianza di genere e tradizioni dannose. Inoltre, lo stigma persistente su questo tema alimenta il silenzio, rendendo ancora più difficile l’attuazione di politiche efficaci per la salute mestruale.
Le disparità economiche acuiscono la povertà mestruale, colpendo duramente le donne e le ragazze delle famiglie a basso reddito. L’acquisto di prodotti mestruali diventa una sfida, perpetuando un ciclo di povertà che limita le loro possibilità di miglioramento e progresso.
Secondo le statistiche della Banca Mondiale, a livello globale circa 500 milioni di persone sono colpite dalla period poverty (povertà mestruale) e non hanno accesso a prodotti per l’igiene mestruale o a strutture sanitarie adeguate.
In Repubblica Centrafricana, essendo tra i Paesi più poveri al mondo, la condizione delle donne è particolarmente problematica.

 

 

Povertà e instabilità crescenti nella Repubblica Centrafricana

Nel Sud-Est della Repubblica Centrafricana, la violenza crescente tra i gruppi armati sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario, aggravando le già difficili condizioni di vita della popolazione. A partire dal 2017, l’area è stata teatro di conflitti per il controllo delle risorse, portando a gravi conseguenze per i residenti.
Nel 2023, la situazione già critica e i vincoli finanziari hanno subito un ulteriore peggioramento. La guerra in Sudan ha avuto ripercussioni sul Nord-Est della Repubblica Centrafricana, mentre l’area di confine con il Ciad nel Nord-Ovest è stata colpita da un’instabilità crescente, complicando ulteriormente gli sforzi umanitari.
Secondo i dati della Banca Mondiale, la Repubblica Centrafricana è al 5° posto al mondo per il tasso di povertà, con quasi il 70% della popolazione che vive in condizioni di estrema povertà.

 

 

Difficoltà di accesso ai prodotti per l’igiene mestruale

Nella Repubblica Centrafricana, dove alcune aree sono difficilmente accessibili per le organizzazioni umanitarie, le donne e le ragazze in età puberale non hanno quasi per niente la possibilità di usufruire di prodotti per l’igiene mestruale a causa delle condizioni precarie in cui vivono e anche a causa della mancanza di conoscenza sul tema della salute mestruale.
A Mboko2 e a Liton, nella periferia di Bangui, dove lavorano le nostre équipe, i prodotti per l’igiene mestruale sono introvabili e, quando si trovano, rappresentano un lusso per la maggior parte della popolazione. Un assorbente infatti viene venduto a 1,5 euro.
La povertà mestruale che colpisce il Paese ostacola significativamente anche le opportunità educative per le giovani donne. Stando ai dati di UNICEF, una ragazza su quattro è costretta a saltare la scuola a causa della mancanza di strutture adeguate per gestire le mestruazioni e della scarsa educazione in materia. Questo non solo compromette la loro istruzione, ma perpetua anche lo stigma e la vergogna legati al ciclo mestruale.

 

 

L’esperienza di Guilaine e Julia

Come gran parte delle ragazze che vivono nella periferia della Capitale e dell’intero Paese, Guilaine e Julia quando hanno avuto le prime mestruazioni hanno dovuto usare dei pezzi di stoffa al posto degli assorbenti.
“Ho avuto il mio primo ciclo a 11 anni”, racconta Guilaine. “Quel giorno stavo tornando a casa da scuola quando improvvisamente ho notato un flusso di sangue. Ero in preda al panico e ho pensato di correre a casa per parlarne con mia madre. Purtroppo, però quel giorno lei non c’era e ho dovuto parlarne con mio padre”, ricorda. Lui mi ha detto di fare una doccia e di stare tranquilla, poi ha tagliato un pezzo di stoffa nuova che apparteneva a mia madre e mi ha mostrato come metterlo sul fondo dei pantaloni per contenere il flusso di sangue”.
Anche Julia ha avuto un’esperienza simile: la sua prima mestruazione l’ha avuta mentre tornava a casa dal mercato. “Quel giorno ero uscita a vendere foglie di manioca al mercato -racconta- poi al ritorno ho sentito qualcosa di strano, un insolito flusso di sangue, e non ho esitato a dirlo al marito di mia nonna, con cui vivevo. Lui mi ha subito detto di fare un bagno, poi ha tagliato un pezzo di stoffa e mi ha mostrato come usarlo. Da quel giorno, non ho usato altro che pezzi di stoffa per la mia igiene mestruale”, dice Julia.

 

 

Il lavoro delle nostre équipe

Il lavoro svolto dalle nostre équipe, costituite da assistenti psicosociali, case manager e volontari interni alle comunità, consiste nel sensibilizzare e informare la popolazione sull’importanza della salute mestruale, sull’utilizzo quindi dei prodotti per l’igiene intima durante le mestruazioni per evitare infezioni e sul corretto uso dei servizi igienici per lavarsi in modo sicuro, garantendo la privacy.
In particolare, le donne e le ragazze hanno la possibilità di frequentare i nostri Spazi Sicuri e qui di essere informate su tutti gli aspetti riguardanti la salute mestruale. Dal 2023 più di 3mila donne hanno partecipato alle nostre sessioni di sensibilizzazione.
Per migliorare l’igiene mestruale, il nostro partner UNFPA nell’ultimo anno ha donato alle donne e alle ragazze di Mboko2 più di 800 kit contenenti prodotti essenziali come sapone, assorbenti e biancheria intima.