Libano

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2006

Primo intervento nel Paese

549.200

Persone raggiunte

14

Progetti

10.915.269€

Budget attività


Contesto

Il Libano è alle prese con un’emergenza umanitaria alimentata dalla grave crisi socioeconomica e dall’insicurezza nella regione meridionale, a causa della guerra a Gaza e delle ricadute del conflitto nel sud del Paese. Almeno dal 2019, l’aumento del debito pubblico, l’elevato deficit fiscale e le tensioni politiche sono state le forze trainanti delle difficoltà socio-economiche del Libano. Ciò ha portato a un aumento della disoccupazione, a un incremento dei livelli di povertà, alla chiusura di aziende, all’inflazione, a un accesso limitato alla valuta estera e alle importazioni.

In Libano risiedono circa 1,5 milioni di rifugiati siriani, oltre a circa 489.300 rifugiati palestinesi e circa 11.600 rifugiati provenienti da altre nazioni. Considerando che il Libano ha una popolazione di 5,3 milioni di abitanti, queste statistiche lo pongono come il Paese con il più alto rapporto tra rifugiati e popolazione residente. Quasi tutti i rifugiati siriani in Libano vivono con un reddito insufficiente a soddisfare le necessità di base, e circa il 27% soffre di insicurezza alimentare.

L’intervento di INTERSOS

In Libano sosteniamo la popolazione rifugiata siriana e i libanesi vulnerabili. Nel 2023, il nostro personale ha assicurato alle persone sopravvissute o a rischio di violenza di genere un sostegno psicosociale, l’accesso a spazi sicuri per le donne e le ragazze, per imparare nuove abilità e per essere accompagnate verso una maggiore indipendenza. Inoltre, INTERSOS offre servizi legali e assistenza economica a persone particolarmente vulnerabili. Anche i bambini sono al centro della nostra risposta: abbiamo creato spazi sicuri per bambini e bambine, svolto attività di case management e riabilitato quattro scuole a Beirut e sul Monte Libano, distribuito materiale didattico, fornito assistenza economica alle famiglie in difficoltà e organizzato corsi di recupero. 

Inoltre, nel Nord, nella Bekaa, a Beirut, e nel Sud, svolgiamo attività di protection monitoring, che mirano a comprendere appieno la diversità dei rischi e dei bisogni dei diversi gruppi e individui in base all’età, al genere e alla diversità, raccogliendo, verificando e analizzando regolarmente e sistematicamente le informazioni per un periodo prolungato, al fine di identificare le violazioni dei diritti e/o i rischi di protezione per le popolazioni coinvolte e orientare la programmazione della comunità umanitaria. 

I rifugiati sono stati sostenuti anche attraverso la riabilitazione degli alloggi. Sono stati stipulati accordi con i proprietari per il congelamento dell’affitto per le persone particolarmente vulnerabili. Sono state realizzate anche attività di cash for shelter, che consistono nel sostegno alle famiglie vulnerabili per il pagamento dell’affitto per sei mesi. 

Infine, abbiamo realizzato progetti di riabilitazione e solarizzazione di grandi infrastrutture, tra cui infrastrutture fognarie, scuole e impianti di illuminazione stradale. Questi progetti hanno avuto un impatto sulla stabilità sociale, poiché tutte le comunità, incluse le comunità ospitanti, hanno beneficiato di questi miglioramenti. 

Nel Sud del Paese, lavoriamo nel settore della riduzione del rischio di disastri. In particolare, abbiamo risposto all’emergenza nel Sud del Paese attraverso la distribuzione di beni non alimentari, l’assistenza in denaro per gli sfollati, il sostegno psicosociale e la gestione dei casi.