Lucilla Troiano, studentessa di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, racconta la scelta di fare domanda per il Servizio Civile Universale e la sua esperienza nel dipartimento di Comunicazione e Raccolta Fondi di INTERSOS

 

 

Era una piovosa giornata di gennaio dello scorso anno quando decisi di voler dedicare un anno della mia vita alla società, di contribuire, anche solo nel mio piccolo, a qualche progetto riguardante la salvaguardia dei diritti umani nel mondo. Così, appunto, scelsi di applicare per il bando del Servizio Civile Universale.

In un periodo storico in cui i conflitti armati sono tornati nelle nostre vite quotidiane, mi era sembrata la scelta più giusta da fare, anche rispetto al mio percorso accademico che sto concludendo in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Roma Tre; è questo che, quindi, mi ha portato a trovarmi nell’ufficio di comunicazione di INTERSOS, un’organizzazione che in prima linea si occupa dei più vulnerabili nel mondo.

Il bilancio dopo circa un anno di Servizio Civile

Non riesco ancora a rendermi conto che da quella giornata piovosa di gennaio sia passato già un anno, eppure a qualche mese dalla fine di questa esperienza sono qui già a tirare qualche somma.
Mi sono sentita accolta, stimata e messa nelle condizioni di poter dare il mio meglio sia dall’ente del progetto, Arci Servizio Civile Roma, sia dalla sede effettiva in cui sto svolgendo il mio servizio, ovvero l’headquarter di INTERSOS.
Ho vissuto l’estate più calda di sempre – fino ad ora! – tra i momenti di formazione con ASC Roma e le mie colleghe e i miei colleghi afferenti ad altri progetti, che hanno reso quella del 2023 un’estate impegnativa, ma decisamente piacevole: non posso non ringraziare Giulia, Martina, Tommaso e Giorgia che non mi hanno mai fatto sentire sola, pur essendo io l’unica volontaria in servizio nella sede centrale di INTERSOS e loro impiegati in altri indirizzi.

Grazie a loro, ai momenti di formazione e a tutte le persone e volontari conosciuti e con cui mi sono confrontata in quei momenti, ho anche deciso di candidarmi – per poi essere eletta – alla Rappresentanza regionale dei Giovani e del Servizio Civile nel Lazio, così da riempire ancora più di significato il mio impegno per la cittadinanza attiva e consapevole, nella promozione dei valori democratici attraverso l’attivismo giovanile.


Un viaggio davvero molto stimolante

Umano, l’umanità, l’empatia. Sono sempre state queste le direttrici della mia scelta e sono state queste le qualità che ho trovato nel Dipartimento di Comunicazione e Fundraising di INTERSOS.
Nell’impegno quotidiano con le colleghe ho trovato questo: l’importanza di conoscere, di ricercare le storie delle persone che sono così lontane e di raccontarle per dare loro una voce che altrimenti non potrebbero avere, soprattutto nell’opinione pubblica italiana.

In tal senso ho avuto un supporto e un tutoraggio fondamentale per la mia crescita personale e professionale, imparando quello che vuol dire comunicare nel settore umanitario e imparando a capire come il raccontare le persone e  loro storie sia fondamentale per un’ONG che, come INTERSOS, ha necessità di far conoscere il proprio lavoro tramite i nuovi mezzi di comunicazione.

E poi, le ragazze e colleghe con cui abbiamo condiviso pranzi, biscotti, colazioni, aperitivi che si sono alternate in questi mesi e che sono state una cura per l’anima: Chiara, Martina, Elisa, Sofy, Farah, Emanuela e tutte le altre.
A loro credo di dover dare il merito di aver reso davvero speciale questo periodo come il ricordo della serata conclusiva dello Humanitarian Congress – eh sì, trascorrere il proprio periodo di servizio in un ufficio comunicazione ti da’ anche la possibilità di aiutare nella gestione di un evento pubblico! – immortalato in una splendida fotografia.
Ero una ragazza spaesata in un giorno freddo di gennaio, mentre adesso credo di aver finalmente trovato, nell’umanità, il primo fiore di una nuova primavera personale.
È un’esperienza che consiglio e consiglierei a tutte e tutti, di provarci e credere che aiutare gli altri, impegnarsi in prima persona per un ente che si occupa di aiutare i più vulnerabili serva anche e soprattutto ad aiutare se stessi.

Fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 c’è la possibilità di vivere questa esperienza e renderla davvero propria; credo davvero che sia un’occasione da non perdere!