Il Protocollo tra il governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria è stato firmato il 6 novembre scorso a Roma.  Il disegno di legge di ratifica sarà sottoposto a breve all’esame delle Camere

 

 

Il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI), di cui INTERSOS fa parte, chiede al Governo di revocare l’accordo e al Parlamento italiano di votare contro la ratifica del Protocollo Italia-Albania in quanto illegittimo.

L’intesa Italia-Albania, così come delineata, si pone in contrasto con la normativa nazionale, internazionale ed europea, comportando il rischio di gravi violazioni dei diritti umani.

Il testo dell’intesa non chiarisce se i centri da realizzarsi in Albania saranno destinati alle procedure di esame delle domande di protezione internazionale e, in particolare, alle procedure di frontiera o al rimpatrio, ma alle persone condotte nei centri sarebbe impedito di uscire, subendo di fatto un regime di detenzione automatica e prolungata, senza una chiara base legale: anche la possibilità di controllo giurisdizionale sembra compromessa, così come il diritto di difesa e a un ricorso effettivo delle persone che hanno chiesto protezione internazionale che non ottengano risposta entro i 28 giorni previsti dalla procedura accelerata.

Infine, desta preoccupazione la mancanza nel Protocollo di qualsiasi riferimento alle persone maggiormente vulnerabili come minori, donne, famiglie, vittime di tortura e di come queste sarebbero salvaguardate dall’applicazione dell’accordo, così come era stato invece annunciato nei giorni scorsi.

Per questi motivi si chiede la revoca del testo, sollecitando il Governo italiano a rispettare i propri obblighi di diritto internazionale in materia di non respingimento e di garanzia del diritto d’asilo.

Nello specifico, queste le criticità evidenziate dal Tavolo Asilo e Immigrazione:

  • Applicazione extraterritoriale di norme UE: l’accordo prevede l’applicazione di norme dell’Unione Europea in territorio albanese, ritenute inconsistenti dal TAI rispetto al diritto europeo.

 

  • Violazione del principio di non respingimento: il Protocollo potrebbe violare il principio di non respingimento e favorire pratiche di detenzione illegittima, sollevando gravi preoccupazioni sui diritti umani.

 

  • Mancanza di chiarezza sulle procedure: il testo risulta vago su vari aspetti, compresi il trasporto delle persone in Albania, l’accertamento dell’età e la gestione delle vulnerabilità.

 

  • Limitazioni al controllo giurisdizionale: il Protocollo limita il controllo giurisdizionale, non garantendo il diritto di difesa e un ricorso effettivo per le persone trattenute.

 

  • Questioni finanziarie: il TAI solleva dubbi sull’impegno di spesa del Governo italiano, sottolineando che gestire un centro in Albania avrebbe costi superiori rispetto a un ampliamento del sistema di accoglienza in Italia.

 

Qui il testo integrale del comunicato stampa del Tavolo Asilo e Immigrazione