Grazie al supporto di Con i Bambini, nel nostro centro INTERSOSLab ci occupiamo di mediazione linguistico-culturale e organizziamo attività formative per favorire l’accesso al sistema scolastico italiano

 

La comunità educante è l’insieme dei soggetti coinvolti della crescita e nell’educazione dei minori. Ne fanno parte, in primo luogo, la scuola e la famiglia, ma anche le associazioni del terzo settore e della società civile, le università e gli stessi studenti.
L’obiettivo del progetto A Piccoli Passi, che INTERSOS da più di un anno porta avanti a Roma, nel quartiere periferico di Ottavia, punta a stimolare questa comunità, attraverso attività di gruppo, assemblee, momenti di gioco e altri strumenti educativi non formali, affinché garantisca l’inclusione e l’accessibilità delle famiglie vulnerabili, migranti e no, nel sistema scolastico.
Il progetto, finanziato dalla fondazione Con i Bambini, vede la collaborazione di numerosi partner attivi sul territorio che gestiscono, sulla base delle proprie competenze, di diversi aspetti del progetto.
INTERSOS si occupa in particolare dell’aspetto riguardante le famiglie migranti vulnerabili.
Gli spazi di INTERSOSLab, il nostro centro di Ottavia, sono destinati, una volta a settimana, all’attività di aiuto compiti per i bambini e le bambine.
Ci occupiamo anche della mediazione culturale e linguistica a scuola. “In particolare, quello che ci viene richiesto -spiega Cristina Ialongo, psicologa di INTERSOS- è il supporto, su chiamata, dei mediatori durante i colloqui tra insegnanti e genitori. Prima ancora del superare le barriere linguistiche o eventuali problemi che emergono nella didattica, è fondamentale un aiuto per spiegare alle famiglie straniere il funzionamento del sistema scolastico italiano che spesso è molto diverso di quello dei loro paesi di provenienza”.
Tra le diverse attività previste da INTERSOSLab, tra qualche settimana partirà “LAB VTS”, un laboratorio permanente di sperimentazione interpretativa di prodotti e opere artistiche provenienti da tutto il mondo, con sguardo rivolto ai cosiddetti artisti minori che hanno operato o operano ancora nei Paesi di origine delle famiglie dei minori coinvolti. “Abbiamo conosciuto il metodo di apprendimento Visual Thinking Strategies (VTS) grazie alla formazione che ci è stata fatta da un nostro partner”, racconta la nostra educatrice Francesca De Mujà. “Consiste -spiega Francesca- nell’utilizzo delle opere d’arte per favorire l’apprendimento e lo sviluppo di alcune competenze. L’abbiamo sperimentato su un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 12 e i 17 anni che partecipano ad alcune attività del nostro centro e da qui abbiamo deciso di farne un laboratorio”.
L’obiettivo finale del progetto A Piccoli Passi, il cui termine è previsto per il 2025, è quello di arrivare alla co-progettazione di un patto educativo di comunità: una serie di linee guida e istanze, nate dai bisogni e dalle criticità raccolte in questi anni di progetto dai soggetti della comunità educante.