In partenariato con Halo Trust, INTERSOS offre supporto psicologico e assistenza economica per chi è stato colpito da mine antiuomo

 

 

L’Iraq è uno dei Paesi più pesantemente minati al mondo. A dirlo è Halo Trust, partner del progetto che vede INTERSOS impegnata ad offrire supporto psicologico alle vittime di mine antiuomo. Anni di conflitto, infatti, hanno causato danni incommensurabili e costretto milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Molti sono ancora sfollati, riluttanti o impossibilitati a tornare a casa, mentre altri si avventurano nel ritorno trovando strade e case irriconoscibili. “Spesso anche la consapevolezza della presenza di mine lungo la strada – raccontano gli psicologi che lavorano con INTERSOS – impedisce a molte persone di mettersi in cammino per tornare a casa.”

 

A Baiji, nel governatorato di Salah al-Din, all’interno delle nostre attività di assistenza psicosociale, sosteniamo le vittime di mine ed esplosivi residui di guerra. “I sopravvissuti alle mine sono per lo più sfollati, bambini e uomini soprattutto, il che riflette la cultura locale secondo cui le donne stanno più tempo a casa, mentre i ragazzi e gli uomini sono più esposti alle aree contaminate”, riporta il nostro staff. L’impatto di un evento di questo tipo è molto profondo sulla salute della persona, a tanti livelli, poiché “il dolore cronico e le malattie correlate possono limitare la capacità di svolgere anche compiti di routine, la disabilità fisica senza cure adeguate e ausili impedisce alle persone di vivere una vita autonoma.”

 

Le conseguenze delle mine antiuomo

 

E le conseguenze vanno ben oltre il dolore fisico e il trauma psicologico: poiché non ci sono posti di lavoro per persone con disabilità nella zona, quando è il capofamiglia ad essere colpito è probabile che perda il lavoro con conseguenze economiche sull’intera famiglia. “Le famiglie spesso non riescono ad affrontare i costi sanitari – racconta il nostro staff – come, per esempio, il trasporto verso i centri medici, comprare i farmaci, fare fisioterapia. In alcuni casi, ci sono persone che decidono di dare la priorità alle spese sanitarie ma poi non riescono a soddisfare altri bisogni primari come comprare cibo, assicurarsi un alloggio, avere accesso all’elettricità”. In questo contesto, INTERSOS garantisce anche assistenza in denaro per facilitare l’accesso a servizi e attrezzature sanitarie specializzate e per soddisfare bisogni di prima necessità.

 

Spesso le vittime di residui bellici sono bambini. Questi giovani sopravvissuti spesso non sono in grado di frequentare la scuola e finiscono per abbandonare gli studi. È ciò che è successo a Adil, otto anni. “Adil stava giocando con altri bambini quando ha trovato qualcosa per terra; quando l’ha preso, l’oggetto gli è esploso in mano. Adil è stato gravemente ferito, aveva delle schegge in tutto il corpo e una grave ferita alla gamba destra. Dopo essere andato sia all’ospedale di Baiji che a quello di Tikrit, privi entrambi di attrezzature e cure adeguate – racconta lo psicologo – i genitori lo hanno portato da un medico specializzato che gli ha eseguito un costoso intervento chirurgico affinché potesse tornare a camminare. Così, la famiglia, che aveva già accumulato diversi debiti, non ha potuto permettersi ulteriori interventi chirurgici e ora il ragazzo non può andare a scuola a causa dell’infortunio”. INTERSOS ha assicurato consulenza psicologica specializzata al ragazzo e a tutta la famiglia, e garantito assistenza in denaro sia per sostenere la famiglia nel ripagare i propri debiti, sia per acquistare una sedia a rotelle per Adil.

 

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