Assistiamo la popolazione civile mentre la tensione nel paese continua a salire e le persone sono sempre più esposte alla violenza e all’insicurezza alimentare

 

Da anni il Mali è segnato da una complessa crisi politica che è iniziata nel 2012 e negli anni non ha fatto che deteriorarsi, portando a due due colpi di stato militari tra il 2020 e il 2021 e a conflitti ricorrenti tra i diversi gruppi armati presenti nel paese. Questi conflitti si sono intensificati a partire dall’agosto del 2022, quando il ritiro delle truppe francesi dal paese ha posto fine a una operazione militare durata 9 anni. L’attuale governo di transizione ha rinviato a data da destinarsi le elezioni presidenziali che prima erano state fissate, dopo lunghe trattative con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), per febbraio 2024. La tensione nel paese continua quindi a salire, con il rischio di manifestazioni e violenze nelle strade, tensione che potrebbe ulteriormente aggravarsi in seguito all’annuncio congiunto, lo scorso 28 gennaio, con cui Burkina Faso, Mali e Niger hanno dichiarato il ritiro dall’Ecowas. Tale decisione potrebbe avere pesanti conseguenze sulla già compromessa situazione economica del Mali.

 

Insicurezza alimentare

 

Dall’agosto 2023 si è intensificato il conflitto nel Nord del paese, in gran parte sotto il controllo di gruppi militanti islamisti, con un impatto senza precedenti sui civili: interi insediamenti e città nell’area sono stati completamente abbandonati dalle persone che cercano riparo dalle violenze. 

Questa insicurezza costante rende l’accesso ai terreni agricoli estremamente difficile con gravi ripercussioni sulla sicurezza alimentare della popolazione. Le regioni di Ségou e Mopti, dette  “granaio del Paese”, sono le più colpite della mancanza di accesso dovuta al conflitto. Il 25% della popolazione soffre di insicurezza alimentare moderata o acuta e quasi un milione di bambini al di sotto dei cinque anni soffre di malnutrizione acuta.

Nella regione di Mopti, INTERSOS distribuisce cibo e kit igienici alle persone e alle famiglie più vulnerabili, in particolare donne, ragazze, bambini e sfollati.

 

Le donne sono sempre più esposte a episodi di violenza

 

Nelle aree dove i gruppi islamisti hanno stabilito una presenza più forte, dilaga la violenza sulle donne e sui bambini. Si registra un aumento dei casi di sfruttamento e abuso sessuale e  di reclutamento di donne e bambini da parte dei gruppi armati. Sono poi sempre più presenti fenomeni di matrimonio forzato, tratta di donne e ragazze a scopo di sfruttamento sessuale, lavoro forzato e non retribuito e altre forme di abuso. Per le donne e le ragazze sfollate nelle località desertiche, con scarsa copertura dei servizi sociali di base, il rischio di subire abusi è poi ancora più alto.

I nostri team lavorano sulla sensibilizzazione della comunità sui rischi legati alla violenza di genere e individuano i casi di violenza indirizzando le donne ai servizi di assistenza sul territorio.

 

Il lavoro con le organizzazioni locali

 

In Mali abbiamo adottato una strategia operativa basata sulla localizzazione: collaboriamo con diverse associazioni locali per promuovere una risposta umanitaria guidata dalle comunità, lavorando sul rafforzamento delle loro capacità operative, tecniche e organizzative. Abbiamo avviato dei partenariati con le ONG locali Femme et Développement (FeDe), AMSS e Delta Survie. FeDe -Femmes et Développement- è stata la prima organizzazione individuata come partner. Si tratta di una ONG creata da donne, gestita da donne e che aiuta le donne maliane nel loro processo di emancipazione. Con loro lavoriamo sul rafforzamento delle capacità nei settori della protezione, protezione dallo sfruttamento e dall’abuso sessuale e nel campo della gestione finanziaria.