Il conflitto nell’est del Congo si è intensificato, causando vittime civili e bloccando l’accesso agli aiuti umanitari. Chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto internazionale umanitario e di consentire un accesso sicuro agli aiuti.

 

Il conflitto intorno alla città di Goma, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, si è intensificato nella prima metà di febbraio 2024, con l’impiego di armi pesanti in aree altamente popolate, che ha provocato nuovi sfollamenti di massa e aggravato ulteriormente l’emergenza nel Nord Kivu.

INTERSOS, insieme alle organizzazioni che partecipano al Forum internazionale delle ONG della Repubblica Democratica del Congo (RDC), sta lanciando un allarme sulle gravi conseguenze dell’escalation del conflitto sulla sicurezza e sulla vita dei civili, oltre che sull’accesso umanitario, in particolare nei territori di Masisi, Rutut e Rutin. Dal novembre 2023, gli scontri tra le forze governative (FARDC) e il gruppo M23 hanno portato allo sfollamento di oltre un milione di persone. Nelle ultime settimane, le ONG hanno assistito a un’escalation preoccupante dell’intensità dei combattimenti e dei mezzi di guerra, con attacchi di artiglieria pesante e mortai contro insediamenti civili e aree densamente popolate, compresa la periferia di Goma, causando un pesante tributo di vite civili e infrastrutture.

È fondamentale agire per proteggere i civili e garantire l’accesso umanitario“, ha dichiarato Andrea Martinotti, Direttore regionale di INTERSOS. “Insieme alle altre ONG presenti nell’area, chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani, ponendo fine agli attacchi indiscriminati e consentendo un accesso sicuro agli aiuti umanitari“.

L’assistenza salvavita a decine di migliaia di persone è attualmente sospesa a causa della situazione. Le strade principali intorno a Goma e Sake, cruciali per la circolazione dei civili e degli aiuti umanitari, sono diventate impraticabili a causa dell’intensificarsi dei combattimenti, limitando ulteriormente l’accesso ai servizi essenziali. I residenti delle aree colpite stanno lasciando le loro case. Le persone che vivono negli insediamenti per sfollati si stanno spostando di nuovo. I centri sanitari sono vuoti.

“INTERSOS è impegnata a continuare a fornire l’assistenza umanitaria necessaria nelle proprie aree di intervento e a rispondere ai nuovi bisogni“, sottolinea Andrea Martinotti.

La presenza di INTERSOS nella RDC svolge un ruolo significativo nel garantire il monitoraggio della protezione, con una una vasta rete di operatori umanitari specializzati nella mappatura dei bisogni e dei rischi della popolazione e nell’offrire un’assistenza accurata e completa. I sopravvissuti alle violazioni dei diritti, compresa la violenza di genere, sono sostenuti nel loro reinserimento socio-economico attraverso attività legali, economiche e di assistenza psicologica. Vengono svolte attività di sensibilizzazione per prevenire la violenza di genere in tutte le province in cui INTERSOS è presente. Il nostro staff è anche coinvolto in attività di prevenzione e sensibilizzazione sulla malnutrizione, distribuzione di alimenti terapeutici ai bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta grave e nel sostegno a strutture sanitarie specializzate.