Da nove settimane le autorità israeliane continuano a non rispettare il Diritto Internazionale Umanitario, prendendo di mira i civili nella loro campagna militare contro Gaza e bloccando tutti i rifornimenti umanitari essenziali per la popolazione civile. A più di 2 milioni di persone vengono negati cibo, acqua, medicine, ripari e altri beni di prima necessità. Le panetterie e le cucine comunitarie sarebbero state chiuse e migliaia di bambini e altri civili vulnerabili rischiano di morire di fame, di malattia e di morte.

Inoltre, l’annuncio del governo israeliano di chiudere l’attuale sistema di distribuzione degli aiuti gestito dalle Nazioni Unite e dai partner umanitari e di esternalizzarlo a una società di sicurezza privata senza alcun background umanitario, porterà a una strumentalizzazione degli aiuti, in contrasto con i principi umanitari fondamentali e il diritto internazionale umanitario. Ciò è estremamente preoccupante, così come il piano recentemente annunciato da Israele di espandere la sua offensiva militare, che avrà conseguenze inimmaginabili per i civili a Gaza, esposti a bombardamenti incessanti negli ultimi 19 mesi.

Il diritto internazionale umanitario è chiaro. Secondo il diritto internazionale umanitario, i civili e le infrastrutture civili devono essere protetti. Uccidere e mutilare i civili è un chiaro crimine secondo il diritto internazionale umanitario. Negare l’accesso umanitario e uccidere, ferire e detenere gli operatori umanitari è un altro chiaro crimine secondo il diritto internazionale umanitario. Ciò che non è chiaro è: perché le potenze mondiali continuano a permettere che questi crimini continuino?

La guerra contro i civili a Gaza deve cessare. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere i civili coinvolti in un conflitto, in linea con i principi dell’aiuto umanitario.