Solo dall’inizio del 2025 sono rientrati dal Pakistan più di 100mila rifugiati afgani. Secondo le proiezioni, si prevede che circa 1.604.356 rimpatriati privi di documenti arriveranno dal Pakistan in tutto il 2025 a cui si aggiungeranno i circa 2 milioni di rientri dall’Iran.

Noi stiamo rispondendo ai bisogni umanitari delle persone che tornano dal Pakistan attraversando il valico di frontiera meridionale, Spin Boldak, lavorando in particolare nel Kandahar Transit Camp

 

La situazione degli sfollati in Afghanistan è una delle crisi più complesse della storia recente, modellata da decenni di conflitti, disastri ambientali e sconvolgimenti sociali. Attualmente quasi 9 milioni di afgani sono rifugiati in altri paesi, principalmente in Iran e Pakistan, e molti altri sono sfollati interni nelle sue province. Questi numeri continuano a crescere a causa della crisi umanitaria in corso.
I recenti sviluppi evidenziano come l’instabilità regionale continui a influenzare le sfide legate agli sfollamenti in Afghanistan.

Da 1 gennaio al 19 aprile 2025 sono stati in totale 94.500 gli afgani rientrati nel loro paese, tra questi 25.400 lo hanno fatto attraversando il confine di Spin Boldak.

Da aprile 2025,  altre migliaia di rimpatriati afgani hanno fatto ritorno nel paese passando per il valico di frontiera di Spin Boldak e raggiungendo poi Kandahar. Il rapido e massiccio afflusso di rimpatriati ha sopraffatto i servizi di frontiera e di transito, con famiglie che arrivano con un urgente bisogno di beni di prima necessità come acqua potabile, assistenza sanitaria, riparo, supporto per la salute mentale e altri beni di sopravvivenza. Secondo le proiezioni, si prevede che circa 1.604.356 rimpatriati privi di documenti arriveranno dal Pakistan nel 2025, mentre circa 2.000.000 rimpatriati sono attesi dall’Iran, mettendo ulteriormente a dura prova le già limitate risorse dell’Afghanistan.
Poiché le tensioni persistono e anche il rischio di un aumento dei ritorni, c’è forte preoccupazione per la capacità dell’Afghanistan di sostenere e reintegrare le sue popolazioni sfollate.

 

L’impegno di INTERSOS

INTERSOS ha risposto rapidamente ai bisogni umanitari delle persone che rientrano dal valico di frontiera meridionale, in particolare presso il Kandahar Transit Center. Con i fondi dell’Unione Europea, è intervenuta fornendo un’assistenza integrata in materia di salute, nutrizione, primo soccorso psicologico e assistenza economica per garantire alle famiglie rimpatriate di soddisfare i bisogni di base.
Tra metà aprile e metà maggio 2025, 1.102 persone (415 maschi e 687 femmine) hanno ricevuto consultazioni sanitarie generali riguardanti malattie trasmissibili e non trasmissibili, nonché problemi di salute mentale. Inoltre, 685 nuclei familiari hanno ricevuto assistenza economica, consentendo loro di gestire le loro esigenze urgenti con dignità. Nell’ambito delle attività incentrate sulla nutrizione, abbiamo sottoposto a screening 143 bambini sotto i cinque anni e 112 donne in gravidanza e in allattamento per la malnutrizione.

 

Risposta in corso a Kandahar Transit Center

Attività sanitarie e nutrizionali

Dal 25 aprile 2025, INTERSOS ha fornito attivamente un pacchetto completo di servizi sanitari e nutrizionali ai rimpatriati dal Pakistan attraverso il punto di frontiera di Spin Boldak. Questi servizi, forniti presso il Kandahar Transit Camp (KTC), includono consultazioni sanitarie generali 24 ore su 24, screening sanitario primario, sessioni di educazione sanitaria, valutazioni nutrizionali, stabilizzazione ospedaliera per condizioni urgenti e rinvii di casi complessi che richiedono cure specialistiche o prolungate. L’intervento è condotto in stretta coordinazione con i Cluster Regionali di Salute e Nutrizione, il Migratory Health Working Group e la Direzione della Salute Pubblica di Kandahar per garantire la complementarità degli sforzi, evitare duplicazioni e facilitare una gestione accurata dei dati.
L’ assistenza prenatale, postnatale e il parto sono forniti all’interno del centro dalle ostetriche di un’organizzazione locale partner. I casi ostetrici complessi, che richiedono ulteriori valutazioni cliniche, vengono indirizzati al presidio sanitario supportato da INTERSOS, dove è disponibile una dottoressa per una valutazione e gestione medica completa.

 

Attività di protection

Al Kandahar Transit Center, i nostri team stanno fornendo servizi di primo soccorso psicologico per aiutare i rimpatriati ad affrontare lo stress, le crisi personali, oltre a distribuire assistenza economica in modo che le famiglie possano soddisfare i loro bisogni più critici con dignità. Nel distretto di Takhtapul, presso il Centro di Accoglienza, ci stiamo anche assicurando che i bambini non rimangano indietro nel percorso educativo e per questo distribuiamo kit con materiale scolastico.
Inoltre, inizieremo presto a distribuire Dignity Kits, contenenti prodotti per l’igiene personale presso il Centro di Accoglienza ai più vulnerabili e a coloro che ne hanno urgente bisogno.
Il nostro ultimo monitoraggio della protezione mostra che oltre l’80% delle persone nelle comunità di rimpatriati sta vivendo un grave disagio psicologico. Molti stanno lottando sotto il peso della povertà, della carenza di cibo e delle tensioni familiari. Senza un supporto rapido e attento, queste ferite emotive potrebbero diventare durature, specialmente per le donne, i bambini e le persone con disabilità più vulnerabili.
Il nostro lavoro si basa sulla cura, il rispetto e l’inclusione. Tutto il personale di INTERSOS è formato per fornire servizi che proteggano la dignità delle persone, sostengano i loro diritti e garantiscano che nessuno sia escluso. Stiamo ascoltando le persone che assistiamo, raccogliendo dati, analizzandoli e adattando la nostra risposta in modo che si adatti alle reali esigenze sul campo. Utilizziamo strumenti sensibili al genere per comprendere come i diversi gruppi (uomini, donne, ragazzi e ragazze) stanno vivendo il loro ritorno e quale supporto necessitano per ricostruire le loro vite.