INTERSOS ha sottoscritto, insieme a 70 organizzazioni non governative, il documento promosso da ECRE per chiedere che il cosiddetto “Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo” possa rappresentare davvero un nuovo inizio e non ripetere gli errori del passato.

 

 

Insieme a 70 organizzazioni non governative, INTERSOS ha sottoscritto il documento promosso da ECRE (European Council on Refugees and Exiles) perché il cosiddetto “Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo” sia davvero un nuovo inizio e non ripeta gli errori del passato. Nei prossimi mesi, attraverso il confronto tra istituzioni europee, governi nazionali e società civile, si deciderà il futuro di un provvedimento complesso, nato da un compromesso che presenta luci e ombre.

 

Le organizzazioni sottolineano come, nonostante la Commissione abbia dichiarato l’impegno ad un approccio più umano alla protezione internazionale e abbia evidenziato l’importanza della migrazione come fenomeno necessario e positivo per l’Europa, “questa retorica si rifletta solo scarsamente nelle proposte contenute nel Patto. Invece di rompere con gli errori del precedente approccio dell’UE e offrire un nuovo inizio, il Patto rischia di esacerbare politiche tese all’esternalizzazione, alla deterrenza, al contenimento e ai rimpatri.

 

Le domande sono chiare: le proposte sono in grado di garantire nella legge e nella pratica il rispetto degli standard legali internazionali e dell’UE? Non sempre, come nel caso delle procedure accelerate per l’esame delle richieste di protezione internazionale. Contribuiranno a una più equa condivisione della responsabilità per l’asilo in Europa e nel mondo? Difficilmente, se il documento mantiene l’accento sui rimpatri, con la novità della “sponsorizzazione” da parte degli Stati che rifiutano l’accoglienza. Funzioneranno in pratica? Solo se l’Europa avrà il coraggio di voltare veramente pagina.

 

Tra le raccomandazioni inviate dalle associazioni, si auspica che le istituzioni europee ricalibrino le proposte per concentrarsi sul mantenimento e sull’innalzamento degli standard in materia di asilo e diritti umani in Europa, sull’istituzione di un’operazione di ricerca e salvataggio europea da condurre nel Mediterraneo, e un principio di responsabilità collettiva nella gestione delle domande di asilo. Temi che dovranno essere al centro del negoziato dei prossimi mesi.

 

 

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