Quando gli operatori e le operatrici di INTERSOS sono entrati per la prima volta nel Centro Sanitario di Abdollah Abad nella provincia iraniana di Kerman, le condizioni erano pessime L’edificio versava in stato di abbandono, con infrastrutture fatiscenti e una grave mancanza di igiene di base. Le condizioni sanitarie all’interno della struttura sottolineavano quanto l’ambiente fosse diventato inadatto, non solo per i pazienti in cerca di cure, ma anche per il personale medico che cercava di fornirle. Per un centro che serve quasi 18.000 persone, non era solo una questione di salute, ma di dignità e sicurezza.

In collaborazione con l’Unione Europea, INTERSOS ha avviato un ampio programma di riabilitazione che ha affrontato sia i problemi visibili che quelli sistemici che affliggevano la struttura. L’intervento ha incluso una ristrutturazione strutturale completa, riportando l’edificio agli standard di sicurezza e igiene e ripristinando un senso di ordine e rispetto. Il sistema di approvvigionamento idrico è stato potenziato ed è stato installato un sistema di condizionamento dell’aria, migliorando le condizioni di comfort e salute per tutti gli utenti della struttura. Riconoscendo la necessità di un accesso inclusivo, la struttura è stata riprogettata per ospitare persone con disabilità o esigenze speciali -tra cui donne incinte e anziani- garantendo che nessun membro della comunità venisse lasciato indietro.

Nell’ambito degli sforzi di riabilitazione complessivi, sono stati introdotti diversi miglioramenti mirati per aumentare la qualità, la sicurezza e l’accessibilità dei servizi forniti presso la struttura. Per rafforzare la sicurezza generale e l’igiene dei locali, è stata installata una recinzione conforme agli standard di sicurezza, creando un ambiente più sicuro sia per i pazienti che per il personale, e impedendo agli animali selvatici di aggirarsi all’interno della struttura sanitaria. A supporto di migliori pratiche igienico-sanitarie, sono stati acquistati e distribuiti in tutta la struttura bidoni per i rifiuti, contribuendo a una migliore gestione dei rifiuti e a un ambiente sanitario più pulito.

Oltre ai miglioramenti infrastrutturali, la riabilitazione ha anche dato priorità all’educazione sanitaria della comunità. Sono state condotte sessioni di sensibilizzazione volte a educare le donne su argomenti essenziali legati alla gravidanza, al parto e alla cura del neonato. Per promuovere ulteriormente un’atmosfera accogliente e informativa, la stanza dedicata a madri e bambini è stata decorata con disegni murali colorati ed educativi. Queste immagini non solo contribuiscono a creare un ambiente più positivo per i pazienti, ma servono anche come strumenti di apprendimento informali, rafforzando messaggi chiave sulla salute materna e infantile.

L’impatto è stato trasformativo. I pazienti entrano ora in un ambiente pulito, sicuro e accogliente, un elemento essenziale nel processo di guarigione. Il personale sanitario riporta un significativo miglioramento nella soddisfazione lavorativa, rafforzato dalla consapevolezza di lavorare in uno spazio che rispetta sia le loro esigenze che quelle della comunità. Soprattutto, c’è stato un marcato aumento nel numero di persone che cercano cure, segno di una rinnovata fiducia nel sistema sanitario e nei servizi offerti.

La storia di Abdollah Abad è una testimonianza del valore aggiunto dell’approccio di INTERSOS: basato sui bisogni, incentrato sulla comunità e guidato dalla sostenibilità a lungo termine. Con il supporto dell’Unione Europea, un centro sanitario in difficoltà è diventato un luogo di resilienza e recupero, al servizio di migliaia di persone con dignità e rinnovata speranza.

Sostenere le Comunità Vulnerabili: Gli Interventi Sanitari di INTERSOS in Iran

L’Iran ospita milioni di rifugiati e migranti afgani, molti dei quali affrontano barriere legali e sociali che limitano il loro accesso ai servizi sanitari essenziali. Pur avendo una politica di accesso all’assistenza sanitaria primaria per tutti, spesso quasi gratuita e indipendentemente dallo status legale, la realtà sul campo presenta sfide. Alcune dinamiche individuali e collettive, insieme a barriere preesistenti, possono ancora impedire l’accesso alle cure di base, aggravando ulteriormente le vulnerabilità di famiglie e bambini in crisi.

Dal 2023, con il supporto dell’Unione Europea, INTERSOS si impegna a colmare questa lacuna. I nostri interventi sono progettati per garantire che le popolazioni più vulnerabili, inclusi rifugiati e comunità ospitanti, possano accedere a cure sanitarie tempestive e di qualità.

Il nostro approccio include la copertura delle spese mediche per le famiglie in situazioni di emergenza, il rafforzamento dei centri di assistenza sanitaria primaria attraverso la fornitura di attrezzature e la formazione del personale, la riabilitazione delle strutture sanitarie nelle aree meno servite e l’offerta di assistenza in denaro e voucher per alleviare i costi legati all’assistenza sanitaria. Diamo inoltre priorità alla condivisione di informazioni sui diritti e i servizi sanitari in modi accessibili e adatti alla comunità, per incoraggiare le persone a cercare cure con fiducia.

Solo nel 2024, migliaia di rifugiati afgani e altri individui vulnerabili hanno beneficiato di questi sforzi. INTERSOS rimane impegnata a sostenere sistemi sanitari resilienti e inclusivi che rispettino la dignità e salvino vite, indipendentemente dallo status legale o dalla provenienza; ogni intervento rafforza la convinzione condivisa che la salute è un diritto e l’accesso alle cure non dovrebbe mai dipendere dallo status legale di una persona.